Il Martirio di San Lorenzo: non è un Caravaggio

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La notizia si era sparsa qualche tempo fa e forse era stata accolta con un pò troppo entusiamo: il ritrovamente di un probabile Caravaggio presso i gesuiti di Roma è da smentire.

Ad esserne convinti sono gli esperti chiamati a valutarne l’autenticità. E il responso non si è fatto attendere: Secondo quanto afferma all’Osservatore Romano il direttore dei Musei Vaticani, Antonio Paolucci, Il Martirio di San Lorenzo è “una copia modesta di un dipinto perduto di un pittore di qualità”. Sarebbe insomma compiuta da un caravaggesco, un pittore di scuola Caravaggio, com’erano all’epoca molti giovani artisti provenienti dal Mezzogiorno, in particolare dalla Sicilia e addirittura da Malta.

Il direttore della Chiesa di gesù, padre Daniele Libanori intanto fa sapere che non condivide la linea editoriale dell’Osservatore Romano che ha dato alla notizia troppa visibilità rispetto alla cautela che in questi casi bisogna preventivare:

Tutto questo interesse che poi ne è derivato ci ha stupito e ci è sembrato improprio, anche per questo abbiamo poi voluto consultare sempre la soprintendenza e abbiamo deciso di esporlo agli studiosi.

L’ultima collocazione del quadro risale al 1927. padre Libanori aggiunge:

Era molto sporco e scuro abbiamo pensato di restaurarlo in omaggio ai 400 anni dalla morte di Caravaggio

Dunque nessuno stupore da parte dei gesuiti. Probabilmente il 400° anniversario della morte del Caravaggio ha condizionato un pò tutti. E come succede per ogni delusione alla fine si perde la misura delle cose. Perchè il Martirio di San Lorenzo, Caravaggio caravaggesco rappresenta comunque un ritrovamento importante e soprattutto un opera di grande maestria e in alcune parti di grandi qualità.

Ne è convinta la soprintendente del Polo museale Rossella Vodret che attribuisce l’appartenenza all’opera a qualche pittore amico di Caravaggio. Il maggiore “indiziato” è il pittore siciliano Minniti, mentre per il direttore della Bibliotheca Hertziana Sybille Ebert Schifferer i sospetti si concentrano su Marco Bona Castellotti di pittura maltesi o altri pittori swlla cerchia meridionale tra Napoli e la Calabria.

Un ulteriore conferma arriverà dagli esami diagnostici che nell’arco di qualche settimana ci potranno dire di più su una provenienza certa. A eseguire le indagini sarà Beatrice De Ruggeri anche lei dell’opinione che si tratti di un caravaggesco non di un caravaggio.