Grand Hotel Vittoria di Pesaro ora è a 5 stelle

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Da 4 stelle Superior a 5 stelle: il Grand Hotel Vittoria di Pesaro diventa l’eccellenza alberghiera marchigiana. Un meritato riconoscimento che ha premiato gli sforzi della VipHotels, il gruppo creato da Nani Marcucci Pinoli, che per l’occasione ha dichiarato:

Abbiamo sempre creduto nella vocazione turistica di Pesaro e Urbino, vi abbiamo investito molto nel passato e continuiamo a farlo ancor oggi. Tutte le nostre strutture sono state sottoposte ad un radicale maquillage. In seguito ad importanti investimenti, l’Hotel Bonconte è “rinato” con un nuovo ed eccezionale look. Il San Domenico è stato ampliato con 12 camere ed un’esclusiva sala riunioni. Abbiamo potenziato anche i ristoranti dei 6 alberghi. Ad esempio all’Hotel Savoy abbiamo ampliato il “Blue Dream”, aprendo un grande spazio anche all’esterno. Al Grand Hotel Vittoria oltre ai 2 ristoranti tradizionali e storici – Agorà e Rossini – alla sera per la cena è stato lanciato il Ristorante a lume di candela nella terrazza sul mare, a bordo piscina, per aperitivi e cene ad alto livello. Infine il Ristorante “Manico-Mio” dell’Alexander Museum Palace Hotel è ormai divenuto famoso per i suoi buffet del venerdì e sabato, mentre negli altri giorni è possibile mangiare nei due ristoranti – “Delle Sculture” e “Dei Quadri” – oppure cenare a bordo piscina, con specialità marinare pesaresi e i migliori vini locali. Tutto questo, in seguito ad investimenti di parecchi milioni, ha portato, in un momento di grande crisi globale e di recessione anche locale, a quasi un raddoppio del personale e dei fatturati

Il Grand Hotel Vittoria di Pesaro annovera ospiti Vip di prim’ordine e questo testimonia come sia un punto di riferimento per il lusso alberghiero marchigiano. Dalla famiglia Rothscild agli Agnelli, l’Aga Khan e Luigi Pirandello, Leonardo Sciascia e Sting. Inoltre nelle sale del Grand Hotel Victoria sono stati festeggiati igli artisti giunti a Pesaro per il Festival Rossini da Pavarotti a Iglesias, dalla Monserrat Caballée a Katia Ricciarelli.