Eventi oggi 5 maggio 2010

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napoleone

Ecco gli eventi che segnaliamo per oggi 5 maggio 2010:

Cosenza, Biblioteca Nazionale Universitaria di Cosenza
concerto: Saggio Musicale

Roma, Biblioteca di storia moderna e contemporanea – Palazzo Mattei di Giove
incontro/presentazione: Presentazione del XIV volume dell’Epistolario di Giuseppe Garibaldi

Piacenza, Teatro San Matteo
spettacolo teatrale: Cā€™era una volta una piccola butterfly a Birkenau

Brescia, Liceo Veronica Gambara
mostra: Occhi Lucenti e Belli, alla scoperta dellā€™istituto Veronica Gambara di Brescia, nel 150Ā° anniversario della fondazione
Dal 5 maggio 2010 al 05 giugno 2010

Marzo 1821, Ode di Alessandro Manzoni a Napoleone Bonaparte

Ei fu. Siccome immobile,

dato il mortal sospiro,
stette la spoglia immemore
orba di tanto spiro,

cosƬ percossa, attonita
la terra al nunzio sta,
muta pensando all’ultima

ora dell’uom fatale;
nƩ sa quando una simile

orma di pie’ mortale
la sua cruenta polvere
a calpestar verrĆ .
Lui folgorante in solio

vide il mio genio e tacque;

quando, con vece assidua,
cadde, risorse e giacque,
di mille voci al sĆ²nito
mista la sua non ha:
vergin di servo encomio

e di codardo oltraggio,
sorge or commosso al sĆ¹bito
sparir di tanto raggio;
e scioglie all’urna un cantico
che forse non morrĆ .

Dall’Alpi alle Piramidi,

dal Manzanarre al Reno,
di quel securo il fulmine
tenea dietro al baleno;
scoppiĆ² da Scilla al Tanai,

dall’uno all’altro mar.
Fu vera gloria? Ai posteri

l’ardua sentenza: nui
chiniam la fronte al Massimo
Fattor, che volle in lui

del creator suo spirito
piĆ¹ vasta orma stampar.
La procellosa e trepida

gioia d’un gran disegno,
l’ansia d’un cor che indocile

serve, pensando al regno;
e il giunge, e tiene un premio
ch’era follia sperar;
tutto ei provĆ²: la gloria

maggior dopo il periglio,

la fuga e la vittoria,
la reggia e il tristo esiglio;
due volte nella polvere,
due volte sull’altar.
Ei si nomĆ²: due secoli,

l’un contro l’altro armato,
sommessi a lui si volsero,
come aspettando il fato;
ei fe’ silenzio, ed arbitro
s’assise in mezzo a lor.

E sparve, e i dƬ nell’ozio

chiuse in sƬ breve sponda,
segno d’immensa invidia
e di pietĆ  profonda,
d’inestinguibil odio

e d’indomato amor.
Come sul capo al naufrago

l’onda s’avvolve e pesa,
l’onda su cui del misero,
alta pur dianzi e tesa,

scorrea la vista a scernere
prode remote invan;
tal su quell’alma il cumulo

delle memorie scese.
Oh quante volte ai posteri

narrar se stesso imprese,
e sull’eterne pagine
cadde la stanca man!
Oh quante volte, al tacito

morir d’un giorno inerte,

chinati i rai fulminei,
le braccia al sen conserte,
stette, e dei dƬ che furono
l’assalse il sovvenir!
E ripensĆ² le mobili

tende, e i percossi valli,
e il lampo de’ manipoli,
e l’onda dei cavalli,
e il concitato imperio
e il celere ubbidir.

Ahi! forse a tanto strazio

cadde lo spirto anelo,
e disperĆ²; ma valida
venne una man dal cielo,
e in piĆ¹ spirabil aere

pietosa il trasportĆ²;
e l’avvĆÆĆ², pei floridi

sentier della speranza,
ai campi eterni, al premio
che i desideri avanza,

dov’ĆØ silenzio e tenebre
la gloria che passĆ².
Bella Immortal! benefica

Fede ai trĆÆonfi avvezza!
Scrivi ancor questo, allegrati;

chĆ© piĆ¹ superba altezza
al disonor del GĆ²lgota
giammai non si chinĆ².
Tu dalle stanche ceneri

sperdi ogni ria parola:

il Dio che atterra e suscita,
che affanna e che consola,
sulla deserta coltrice
accanto a lui posĆ².