La guerra dei dazi ha implicazioni sui prodotti di lusso

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La guerra dei dazi, avviata dalle politiche protezionistiche di Donald Trump, sta non poco preoccupando il settore del lusso, un comparto che si trova ora a fronteggiare una vera e propria tempesta di incertezze economiche e geopolitiche. La costante minaccia di tariffe punitive, in particolare tra gli Stati Uniti e la Cina, pone non poche ombre su prospettive future di un mercato già provato da una serie di sfide.

guerra dei dazi
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Implicazioni della guerra dei dazi

Attualmente preoccupa la fiducia dei consumatori, un elemento vitale per un settore che prospera sull’aspirazione e sul desiderio. La disputa commerciale tra le due maggiori economie mondiali rischia di erodere questa fiducia, inducendo i consumatori a frenare la spesa e a riconsiderare i propri acquisti di beni di lusso. Gli analisti, come riportato dal Financial Times, effettivamente prevedono crescite al ribasso per l’intero settore.

Bernstein, ad esempio, prevede ora un calo del 2% dei ricavi nel 2025, un’inversione di tendenza significativa rispetto alla precedente previsione di una crescita del 5%. Questa revisione riflette la crescente preoccupazione per una possibile recessione globale, un evento che avrebbe un impatto devastante sul settore del lusso.

LVMH, il colosso del lusso guidato dal miliardario Bernard Arnault, si trova in prima linea in questa tempesta. Arnault, che aveva inizialmente accolto con favore il ritorno di Trump alla Casa Bianca, aveva addirittura espresso l’intenzione di aumentare la produzione statunitense di LVMH. Tuttavia, la realtà della guerra dei dazi ha rapidamente offuscato questo ottimismo. Le previsioni di Barclays indicano un calo dell’1% delle vendite organiche nella divisione moda e pelletteria di LVMH nel primo trimestre, creando preoccupazione per l’intero ambiente.

Il settore del lusso, che aveva vissuto un boom senza precedenti durante la pandemia, stava già affrontando un periodo di difficoltà a causa della frenata della spesa da parte della classe media e delle difficoltà economiche della Cina. La maggior parte dei beni di lusso sono prodotti in Europa, in particolare in Francia, Italia e Svizzera, paesi che sono ora soggetti alle tariffe statunitensi. L’incertezza e la volatilità delle politiche di Trump hanno creato una situazione di caos, rendendo difficile per le aziende del lusso pianificare e adattarsi.

Erwan Rambourg, amministratore delegato di HSBC, sottolinea che i rischi per il settore del lusso risiedono in una combinazione di distruzione della ricchezza, limitato potere di spesa dei consumatori negli Stati Uniti e un generale deterioramento del sentiment dei consumatori. Anche le prospettive per la Cina, un mercato chiave per il settore del lusso, sono diventate più incerte. Emblematica è la situazione di Gucci che sta facendo non poca fatica. Le previsioni di Barclays indicano un calo del 25% delle vendite di Gucci nel primo trimestre. L’incertezza della guerra dei dazi creerà problematiche non indifferenti alle aziende di lusso.