Il pranzo di ferragosto costerà di più

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Secondo quanto riportato dai dati relativi alle indagini conosciutive dell’Adoc, l’associazione nazionale per la difesa e l’orientamento dei consumatori il pranzo di Ferragosto subirà dei ricari che si attesteranno tra il 4 e il 6% in base alla pietanza scelta. Il menu di carne per esempio costerà in più il 6,1% rispetto al 2009, mentre per un menù di pesce gli aumenti si attestano al 4%. Quest’anno è la paranza il cibo con i rincari maggiori: +6,5%. La ragione è squisitamente riguardante la leggeslatura in materia ittica così come spiega l’Adoc:

il nuovo Regolamento Mediterraneo adottato dall’Unione Europea, che introduce limitazioni sulle dimensioni delle maglie delle reti da pesca e sulla pesca a strascico, ha fatto impennare vorticosamente i prezzi di una frittura di paranza, rincarata del 6,5% rispetto allo scorso anno.

Il commento di Carlo Pileri, presidente dell’associazione dei consumatori è un j’accuse alla Comunità Europea rea secondo quanto affermato di danneggiare il settore ittico italiano:

Si tratta dell’ennesimo duro colpo di matrice europea al Made in Italy, un danno per il settore ittico della piccola pesca, che rappresenta il 5% della flotta italiana, per la ristorazione, per cui prevediamo un calo del giro d’affari di circa 5 milioni di euro annui e per i consumatori, vittime designate degli aumenti.

Bisogna considerare che la frittura di paranza non è l’unico piatto soggetta ad aumenti e che quindi in un menù completo i rincari si aggirano intorno al 4 – 5 %, attestando la spesa media del pranzo di ferragosto a 55 euro a persona.

Per esempio l’antipasto di mare, che in genere è costituito da insalata di molluschi, salmone affumicato e carpaccio di pesce spada subirà un aumento del 2,9% e ancora peggio per i primi: gli spaghetti alla vongole costeranno il 3,7% in più mentre le linguine all’astice il 4,6% in più. Ma attenzione: i menù dei ristoranti non sono come i prezzi della benzina che aumentano anche di pochi centesimi per volta. su un piatto che mediamente costa 10 euro è improbabile un aumento di 30 centesimi. evidentemente molti hanno applicato una maggiorazione di 50 centesimi (è più plausibile un euro) e altri hanno tenuto invariato i prezzi sul menù.

Conclude l’Adoc:

Il 42% dei consumatori preferira’, al contrario, rimanere a casa o andare in un piu’ economico agriturismo, scelto dal 28% degli italiani. Qui i prezzi possono scendere di circa 10-15 euro a persona. Mentre i piu’ giovani sceglieranno prevalentemente di festeggiare Ferragosto in spiaggia con una bella cocomerata.